Rivivi la partita più bella delle Olimpiadi: RONALDINHO Vs Nuova Zelanda 5-0

- Il blog inizia sotto-

sabato 23 agosto 2008

Brasile di bronzo

SHANGHAI (Cina), 22 agosto 2008 - Come nel 1996: al Brasile il bronzo e i rimpianti per aver lasciato all'Argentina oro, che continua ad essere il suo grande tabù. Dunga non ha cambiato granché la formazione umiliata in semifinale dall’Argentina: un cambio obbligato - Ramires per lo squalificato Lucas - e uno per scelta, a conferma dei problemi incontrati fino ad oggi nel trovare un assetto offensivo collaudato. Dunque, dopo aver iniziato il torneo con Pato e averlo rimpiazzato dopo tre partite con Sobis, il c.t. ha scelto Jo, nella speranza di avere se non altro un po’ di centimetri contro una difesa dura e chiusa come quella belga. Oggi meno impermeabile del solito, in verità. E si è visto dopo quasi mezzora di noia, passata ad aspettare da entrambe le squadre uno spunto, un guizzo.
Ci ha pensato Ronaldinho al 26’: ha puntato De Roover, lo ha lasciato lì, ma l’austriaco Einwaller, inspiegabilmente, ha scambiato un netto fallo per una simulazione. Il rossonero ha sorriso, ha invitato l’arbitro ad ascoltare i fischi del pubblico a cui ha fatto un gesto chiarissimo ("Voi sì che avete visto bene") e poi si è rimesso a giocare. Anzi, ad esultare, perché un minuto dopo il Brasile ha spezzato la fitta ragnatela eretta dal Belgio fra centrocampo e attacco: cross di Rafinha dalla destra, Diego sceglie bene tempi e forza della deviazione, rendendo inutile il tentativo di Haroun. Il Brasile, subito prima il riposo, ha messo al sicuro il risultato. Stavolta Ronaldinho ci ha messo il piede, mostrando a Ramires, attivato sulla destra, la strada verso la porta: 2-0. A tempo scaduto il Brasile ha punito nuovamente il Belgio con le sue stesse armi: Jo lanciato in contropiede ha segnato il terzo gol, mettendo la seconda firma personale su questo bronzo, che sa tanto di semplice consolazione.

martedì 19 agosto 2008

Brasile KO, Ronaldinho non basta

Eh già, Ronaldinho da solo non basta più. Poteva vincere in solitario con Belgio, Nuova Zelanda, Cina o Camerun, ma contro l'Argentina avrebbe avuto bisogno di almeno un paio di compagni di discreto livello (non dico fenomeni, ma che almeno facciano qualcosa di buono ogni tanto!!!). La partita si apre con il solito magico assist (ormai rituale) di Ronaldinho per Sobis, che da autentico sciagurato manca lo stop in area (ma ti pagano milioni per quasto??). Il Brasile poi colpisce un palo, a cui segue il primo goal argetino. Sull'1-1 la sfortuna persiste: punizione da playstation di Ronaldinho che si infrange sul palo, Pato ribadisce in rete senza accorgersi di essere in netto fuorigioco (visione di gioco zero eh? ._."). Arrivano il secondo e il terzo (su rigore) goal dell'Argetina, seguiti da 2 espulsi brasiliani.

Dunga spende belle parole per Ronaldinho: "è un esempio per la squadra, dentro e fuori dal campo. Ha un futuro luminoso davanti a sé, continuerà ad aiutare la nazionale a vincere e non vediamo l'ora". Il fantasista rossonero, insomma, sarà ancora protagonista nel Brasile, ma chi rischia di non esserci più è lo stesso Dunga...

domenica 17 agosto 2008

Brasile in semifinale, Italia out

SHENYANG (CINA), 16 agosto - A prezzo di una fatica assolutamente esagerata il Brasile evita la tagliola del Camerun e accede alla semifinale di Pechino del 19 contro l’Argentina. Gli africani, giustizieri dell’altro Brasile olimpico di Ronaldinho nel 2000, alzano bandiera bianca soltanto quando il contatore dei minuti di gioco ha passato quota 100: l’assist profondo di Diego per Sobis trova per la prima volta sbilanciata la difesa africana, e il portiere Tignyemb completa la frittata con un’uscita a mezza via che apre il corridoio al diagonale vincente del brasiliano. Quattro minuti dopo una stupenda combinazione in campo aperto Ronaldinho-Thiago Neves-Marcelo vale il definitivo 2-0 e un secondo supplementare sereno.

Ecco il tabellone:

venerdì 15 agosto 2008

"Olè" incorona Ronaldinho: è lui la star dei giochi


Arriva la notizia che un sondaggio del giornale argentino "Olé", costola sportiva del prestigioso "Clarin", ha eletto Ronaldinho star dei Giochi, con più del doppio dei voti del nuotatore Phelps (già 6 ori in questa edizione). Venendo dagli eterni rivali è un riconoscimento ancora più gradito.

mercoledì 13 agosto 2008

Brasile facile sulla Cina

Il Brasile si scatena: è un netto 3-0



QINHUANDAO (Cina), 13 agosto - Il Brasile batte anche la Cina e chiude il girone a punteggio pieno, disponendosi senza ansie particolari all’impatto col Camerun nei quarti di finale. Se si esclude la macchinosa messa in moto contro il Belgio, battuto solo nel finale e in superiorità numerica, la Seleçao ha saltato in scioltezza tutti gli ostacoli: il 3-0 alla Cina di Qinhuandao, infatti, filosoficamente assomiglia molto al pokerissimo (5-0) assestato alla Nuova Zelanda.
Può darsi che il Brasile non volesse infierire sui padroni di casa, già abbondantemente depressi dopo le prime due gare; è successo però che al primo accenno di melina, sull’1-0, i cinesi si siano messi a protestare. Erano lì per lo show, e pazienza per l’immagine del loro calcio. Così Ronaldinho e compagni si sono mossi discretamente anche nella ripresa, e la doppietta di Thiago Neves (punizione nel sette e gran sinistro da fuori area) si è aggiunta al bel contropiede del primo tempo impostato dal Ronaldinho (con annesso super-assist) e chiuso da Diego al 18’.
La dinamica del gol potrebbe funzionare da sigla di questo Brasile, con Ronaldinho molto ben disposto a lavorare per gli altri, soprattutto Diego.

domenica 10 agosto 2008

Show di Ronaldinho, pokerissimo alla Nuova Zelanda

SHENYANG (CINA), 10 agosto - Tutto un altro Brasile, quello che affetta i kiwi e si qualifica ai quarti di finale.

Lo schema proposto da Dunga è sempre il 4-3-1-2, ma rispetto al brullo paesaggio offensivo dell’ouverture col Belgio stavolta i giocatori che partecipano alla fase d’attacco sono sempre almeno sei, quantità che - unita alle qualità individuali - fa brillare in pochi secondi il caveau neozelandese. Pato è sveglio a rubare un pallone alla difesa rivale e a premiare l’inserimento di Anderson che, aiutato da un rimpallo, apre le danze al 3’.
La felice intuizione di Pato non è episodica, ma il preciso segnale di un cambio di marcia. Suo e, a livelli stratosferici, di Ronaldinho. Stimolato dalla quantità di compagni che gli sfrecciano nei pressi, Ronaldinho si dedica alla specialità che in lui non sfiorirà mai, il passaggio filtrante. Splendido quello del minuto 33 che innesca Marcelo, il cui cross non è esattamente perfetto, ma Pato sigla il 2-0. Quando è libero di giocare sul velluto, il Brasile ricorda quale straordinaria macchina da calcio sia stampata nel suo dna. Ronaldinho sale sempre più in cattedra: al 38' s'inventa un'azione in cui si esaurisce tutto il calcio: salta un uomo che prova a trattenerlo, ne dribla un secondo con una fantastica veronica, ne punta un terzo e chiude l'azione con un doppio passo a cui segue un assist no-look impressionante; Il Brasile sigla il 3 goal a conclusione di quest'azione, ma la rete viene annullata per fuorigioco. La ripresa diventa così il palcoscenico per l’ispirazione di Ronaldinho, che strappa ai cinesi una quantità industriale di meravigliati "oh!". La punizione rasoterra del 10’ finisce nell’angolino dopo aver attraversato una foresta di gambe, goal non casuale, visto che ne aveva realizzato uno fotocopia la tempo del PSG. Il rigore del 16’ vale più di un calcio franco perché il Gaucho se lo conquista in proprio con un gran triangolo: sono costretti ad atterrarlo in 3 per non farlo segnare. I numeri si sprecano, gli assist anche, Rafa Sobis ne spreca uno che definirei commovente, prima di infilare il 5-0. Il Brasile entra nei quarti con largo anticipo.



BRASILE-NUOVA ZELANDA 5-0
MARCATORI: Anderson al 3’, Pato al 33’ p.t.; Ronaldinho al 10’ e su rigore al 16’, Sobis al 49’ s.t.

sabato 9 agosto 2008

Brasile-Belgio 1-0

SHENYANG (Cina), 7 agosto 2008 - La prima fatica della Seleçao olimpica si conclude a sorrisi (brasiliani) e calcioni (belgi).



Ronaldinho obbedisce agli ordini per un tempo, restando molto emarginato dalla manovra in posizione di seconda punta esterna; evidentemente si fa sentire nell’intervallo, visto che nella ripresa sceglie lui la posizione: arretra e si accentra, in sostegno creativo a Diego. Ridisegnato 4-3-2-1 come il futuro Milan, il Brasile denuncia la mancanza di profondità: Pato non ha né la malizia né i chili per reggere il centro dell’attacco. Il secondo tempo di Ronaldinho, invece, è incoraggiante. Da trequartista il Gaucho tocca finalmente tanti palloni - nel primo tempo saranno stati quattro o cinque -, e ogni volta l’invenzione pericolosa è in agguato. Splendida la serpentina sul fondo del minuto 12, con annesso tocco al centro cui Pato non riesce a dare forza. E’ l’occasione migliore che ha il Brasile per passare sino al gol, mentre sull’altro fronte il Belgio che t’aspettavi, iperdifensivista e un po’ troppo scarpone, si mangia le mani per due appetitosi contropiede - uno per tempo - mancati da Fellaini e Mirallas.
C’è occasione di ammirare il mix di potenza e tecnica di Breno, stopper 19enne acquistato lo scorso inverno, e molto pagato, dal Bayern. La rete di Hernanes, un violento sinistro interno all’area dopo un insistito duetto con Diego, risparmia a Dunga tre giorni di processi, mandando in prescrizione - per ora - i peccati di gioco. Il Belgio finisce in nove, l’arbitro annulla per fuorigioco una seconda rete a Jo, e nel recupero ripartenze più feroci certo garantirebbero la sponda del 2-0, ma Ronaldinho decide di non infierire su un Belgio rimasto in 9.